Archivio della categoria: Dal mondo
I MASSACRI DA PARTE DEI “RIBELLI DELLA NATO”. MIGRANTI AFRICANI. FAMIGLIE LIBICHE SFOLLATE DALL’EST. LIBICI DALLA PARTE DEL TORTO
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Ingiustizia globale
[di Giuseppe De Marzo su Il Manifesto del 20 luglio 2011] .
Questo dieci anni fa denunciavamo a Genova quando parlavamo delle scelte dei G8, i principali rappresentanti delle politiche economiche imposte da FMI, BM e OMC. Allo stesso tempo proponevamo un altro mondo possibile, guidato dai principi della giustizia sociale ed ambientale. A dieci anni di distanza la violenza di Piazza Alimonda è stata estesa ad un intero pianeta. La crisi globale esplosa nel 2008 ci appare come un mostro inarrestabile che si nutre dei nostri diritti e distrugge futuro. In Italia il 14% della popolazione è diventata povera o addirittura indigente, mentre una famiglia su quattro non arriva a fine mese. Parole come austerità, privatizzazioni, debito e pareggio di bilancio tornano di grande attualità, senza che nessuno ci spieghi se a queste si accompagneranno miglioramenti delle nostre condizioni già pesantemente peggiorate. Scompaiono invece redistribuzione, lavoro, equità, giustizia e solidarietà. Prima affondano la Grecia, poi il Portogallo ed ora tocca a noi. Per incassare il consenso alle manovre, instillano un po’ di sano terrorismo e paura attraverso gli stessi ministri che hanno provocato la crisi. Ma la domanda di fondo è: riusciranno queste misure a migliorare le condizioni di chi oggi sta peggio, restituendo un po’ di fiducia nel futuro a generazioni private di molti diritti?La risposta è no.
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La lezione dei no global
di CURZIO MALTESE
La telefonata di Vito di Indymedia arrivò poco prima di mezzanotte di domenica. “Corri, perché qui alla scuola Diaz stanno facendo un massacro”. Nessuno aveva voglia di credergli. Eravamo a cena a Castelletto, la collina di Genova dove, secondo una splendida poesia di Caproni, si prende l’ascensore per il Paradiso. Un risarcimento, dopo quattro giorni d’inferno, violenza, rabbia e impotenza. L’aria dolce e fresca della collina, il vino bianco gelido per consolare la gola bruciata dai lacrimogeni. Però andiamo lo stesso, prendiamo l’ascensore da Castelletto all’inferno della Diaz, dove la storia è anche peggiore delle parole di Vito.
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Referendum, chi vince e chi no
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Abbiamo vinto. Ed è solo l’inizio.
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Organizaciones de DDHH repudian agresión salvadoreña contra centroamericanos
7 de junio del 2011
MANAGUA | elnuevodiario.com.ni
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Giù le mani dai referendum sull’acqua!!
Mentre tentano lo scippo del referendum sul nucleare – scippo tutto da verificare, visto che devono ancora pronunciarsi un ramo del Parlamento e la Corte di Cassazione – , il Governo e i poteri forti di questo Paese vogliono provare a fare lo stesso con i due referendum sull’acqua. Continua a leggere
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HONDURAS: Una “DEMOCRACIA” Con mucho de DICTADURA
Sergio Ferrari, desde la ONU en Ginebra, Suiza
A pesar que el Gobierno hondureño reivindica sensibles mejorías, los “derechos humanos siguen siendo violados sistemáticamente” en Honduras. Denuncia presentada la tercera semana de marzo en Ginebra por once representantes de la sociedad civil hondureña. Y sintetizada por Carolina Sierra, del Foro de las Mujeres por la Vida, red que trabaja principalmente en el norte de su país.
Sierra llegó a Ginebra para observar en el Consejo de Derechos Humanos de Naciones Unidas el Examen Periódico Universal (EPU) sobre Honduras. Continua a leggere
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URGENTE: DAL GUATEMALA SOLDATI IN ASSSETTO DI GUERRA CIRCONDANO E MINACCIANO LA COMUNITÁ MAYA DI SAN FELIPE CHENLA CHE STA PROTESTANDO CONTRO GLI ABUSI DELL’IMPRESA ITALIANA ENEL
Redazione IL PUNTO ROSSO a cura di ALESSANDRA VECCHI per la rubrica "inviaci la tua nota"
Venerdì 18 marzo nelle prime ore del pomeriggio 500 soldati vestiti in assetto di guerra con passamontagna e le forze antisommossa hanno occupato la comunità indigena maya ixil di San Felipe Chenla, municipio di Cotzal, Quiché, Guatemala, che dal 3 gennaio sta protestando contro la ENEL perché si oppongono alla costruzione della centrale idroelettrica di Palo Viejo all’interno della Finca San Francisco di proprietà del latifondista Pedro Broll. L’ENEL (Green Power) e l’ambasciata italiana si rifiutano di dialogare con la comunità di San Felipe Chenla. Continua a leggere
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Sogniamo l’Europa, scusate per il disagio
Massimo Giannetti per "Il Manifesto"
La «collina del disonore», come l'hanno ormai ribattezzata i lampedusani, è un lurido accampamento fatto di capanne improvvisate con teli di plastica, stracci e cartoni e dove il tanfo degli escrementi taglia il respiro. È proprio qui, sopra a questa scarpata piena di rifiuti che sovrasta le banchine del porto, che il governo italiano ha perso la faccia. L'area in questione è infatti il luogo di raccolta principale delle migliaia di persone, soprattutto tunisini, approdate in questi giorni nell'isola ora in rivolta. I lampedusani, che da lunedì sera occupano per protesta la sede comunale, dicono che non ce l'hanno con gli immigrati. Continua a leggere
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