La strada…palcoscenico per i piccoli di León

In questo periodo dell’anno le vie di León sono  più che mai movimentate. Si possono incontrare feste, marce, festival … ma la protagonista indiscussa della strada è senza dubbio la Gigantona, una grande bambola alta circa tre metri, dentro la cui armatura di legno entra un giovane per farla ballare. Adornata da collane e braccialetti, è caratterizzata da una camicia e una lunga gonna colorata, da un grande cappello o una sfarzosa corona, da folti capelli che arrivano fino alla vita e da occhi e bocca spesso illuminati. Sono però le braccia flessibili che pendono dal corpo a donargli il simpatico e tipico movimento al momento della danza. Questo tradizionale folklore lo possiamo incontrare durante tutto l’anno, ma in particolar modo nei mesi di ottobre, novembre fino alla notte della Purisima, la tradizionale festività del Nicaragua che viene chiamata popolarmente Griteria. (vedi articolo sul blog Armadillo dal titolo: quien causa tanta alegria?)

La Gigantona come la Purisima, risalgono senza dubbio alla colonizzazione spagnola, ma non per questo mancano elementi che distorgono le origini, rivendicando in qualche maniera la cultura indigena. Il ballo della Gigantona è una danza popolare dove si mescolano musica e poesia. Ad accompagnare l’enorme bambola nei quartieri della città partecipano anche i Chicheros, il Nano Cabezon e il Coplero. In totale un gruppo di sei sette persone giovanissime e rigorosamente maschietti. Non ho infatti ancora visto una bambina far parte di uno dei vari gruppi che animano le strade della città.

Il Nano Cabezon o Pepe Cabezon è uno degli elementi centrali che balla a lato della Gigantona. Il suo vestito è composto anch’esso da braccia penzolanti e una grande testa. È il personaggio più divertente. Con i suoi passi e i suoi movimenti che seguono il ritmo scandito dai tamburi dei Chicheros, rappresenterebbe per il mito nicaraguense, il nativo che si burla della Gigantona … ovvero la donna spagnola.

L’altro elemento centrale è il Coplero, che è colui che interrompe con un gesto il tambureggiare dei Chicheros, iniziando così a recitare alcuni versi in rima. Il repertorio poetico, inspirato al famoso poeta Ruben Darío, è spesso accompagnato da una dinamica improvvisazione dei contenuti e da un’attenta recitazione.

La notte dell’otto dicembre si riuniscono tutte le Gigantonas provenienti da differenti quartieri, per dar inizio ad un concorso annuale che eleggerà la più bella ed elegante Gigantona, la interpretazione più divertente del Nano Cabezon e il miglior repertorio poetico del Coplero.

Non potevamo certo mancare a questo appuntamento, dove abbiamo potuto ammirare la creatività, la gioia e l’abilità di tutti quei figli e in futuro speriamo anche figlie del popolo, che con volontà, divertimento e dedizione mantengono viva una delle più belle tradizioni  Nicaraguensi.

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