Nicaragua rifiuta la depenalizzazione dell’aborto terapeutico.

Con 62 voti a favore ed i soli voti dei tre deputati del MRS contro (Movimento Rinnovatore Sandinista), i deputati della Asamblea Nacional abolirono nel settembre del 2007 il Comma 3 dell’articolo 143 del nuovo Codice Penale, confermando il divieto assoluto di qualsiasi forma di aborto in Nicaragua ed eliminando di fatto la possibilità per i medici di effettuare l’aborto terapeutico in caso di grave rischio per la vita della madre, di gravi malformazioni del feto o di maternità a seguito di violazione della futura madre.
Oggi il Nicaragua ribadisce la posizione e si unisce ad altri paesi che nel mondo hanno adottato questa misura (Cile, El Salvador, Honduras, Repubblica Domenicana, Kenia, Malta, le Filippine e il Vaticano). La forte influenza e le continue pressioni della religione cattolica ed evangelica nella politica del paese, è stata la principale causa  dell’attuale violazione dei diritti umani.

L’aborto terapeutico Secondo gli articoli 143 e 144 del nuovo Codice Penale:

per un medico che effettuerà un aborto in modo non volontario subirà una pena che va da 1 a 3 anni di carcere e potrà anche essere inabilitato dall’esercizio della professione per un periodo da 2 a 5 anni.
Nel caso in cui l’aborto venga effettuato in modo volontario la pena cresce da 3 a 6 anni e l’inabilitazione da 4 a 7 anni.
Per le donne che in modo involontario provochino il proprio aborto la pena sarà da 1 a 3 anni, mentre se l’interruzione della gravidanza fosse volontaria la pena aumenta da 2 a 6 anni.

Martedì 3 agosto 2011, il Nicaragua conferma la propria posizione. La segretaria della comunicazione della presidenza, Rosario Murillo (moglie dell’attuale presidente Daniel Ortega) rifiuta la depenalizzazione dell’aborto terapeutico, perchè contro i valori di giustizia, quelli della vita e i valori cristiani. In risposta ad  Amnesty Internacional (organizzazione internazionale per i diritti umani) che visitò il paese la scorsa settimana, Murillo negó che si possa considerare in futuro la depenalizzazione dell’aborto terapeutico in Nicaragua. Il governo sandinista ha già ratificato la propria proposta sui principi per la vita e la giustizia, che garantisce equità con i valori cristiani, socialisti e pratiche solidali, dichiarò ai giornalisti. Nel Frente Sandinista de Liberación Nacional (FSLN), lottiamo per difendere la vita – aggiunge – perchè è l’essenza della verità nella quale Dio creò il mondo e per questo dobbiamo lavorare tutti i giorni per avvicinarsi a questa verità.

Venerdì passato, la delegazione di Amnesty Internacional reclamò la mancanza di giustizia per molte adolescenti e donne vittime di violenza sessuale in Nicaragua ed esortò alla depenalizzazione dell’aborto terapeutico in caso di rischio per la vita delle madri. Le tante organizzazioni femministe del paese lottano dal 2007 contro questa legge che passò in parlamento nei giorni in cui si festeggiava l’indipendenza del paese.

Rosario Murillo, presidente a partire dal 1998 della Fondazione per la promozione dell’Amore (FUNDAMOR), è stata appena designata nuovamente come capo della campagna elettorale di suo marito, il candidato del FSLN delle prossime elezioni di novembre. Continuò l’intervento dicendo che la campagna promoverà la unità, la fraternità, la solidarietà e la sicurezza per tutte le famiglie, perchè il progetto politico del FSLN garantisce la vita. Si tratterà di una campagna seguendo la logica del bene comune, piena di gioia, di pellegrinaggi, di celebrazioni, dove i nicaraguensi saranno chiamati a far parte del progetto sandinista.

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