E se oggi il tema fosse il cibo?

Potrei iniziare a parlare delle ricette e degli ingredienti necessari, di supermercati o gruppi di acquisto solidali, di chef e ristoranti, di alimentazione equilibrata e diete efficaci. Niente di tutto questo, voglio semplicemente condividere tre episodi vissuti in questi ultimi mesi in differenti luoghi del Nicaragua. Per quanto possano essere brevi, sono così intensi che hanno la forza di disorientarti. Sono così reali che ti lasciano senza respiro. Sono tre pugni che arrivano senza preavviso dritti allo stomaco. Sono colpi che alimentano la riflessione e la critica sull’unico modello di sviluppo imposto, che sta portando l’intero pianeta ad una crisi globale. Da un parte la crisi ambientale, dall’altra quella sociale che sta creando disuguaglianze inaccettabili.

León: trascorso il primo mese in Nicaragua, la lontananza dalle abitudini culinarie bussa alla nostra porta. Era giunto il momento di cucinare il primo piatto di spaghetti. La brama ci fa esagerare con la dose. Mangiamo tanto, forse troppo, ma con gusto. Nonostante la bontà della comida non riusciamo a terminare gli ultimi tre fili di pasta. Ma come spesso accade in questi casi, ci pensa il secchio della spazzatura a fare la propria parte …
A León non ci sono cassonetti dell’immondizia. Una mattina si e una no, alle sei, passa il camion e raccoglie i varie sacchi lasciati sui marciapiedi della strada. Come sempre alle cinque e mezzo del mattino, metto la spazzatura fuori dell’uscio. Poco dopo un rumore  mi chiama l’attenzione. Somiglia al rumore di quando i cani randagi rovistano nella spazzatura alla ricerca di cibo. Mi affaccio alla finestra e il primo pugno mi arriva dritto allo stomaco. Un giovane si stava sfamando con gli spaghetti avanzati della sera prima.

Managua: Durante un viaggio di lavoro nella capitale Managua, mi ritrovo a mangiare ad un ristorante Mexicano con degli amici. L’ipotetico ristorante si trova al lato di una delle più trafficate strade della città. Il posto è brutto, oscuro, poco raccomandabile per una tranquilla cena. L’atmosfera grigia è colorata dai vestiti tipici che indossano giovani cameriere. Ordino una specialità della casa a base di formaggio. La porzione è gustosa, ma decisamente abbondante. Dopo aver mangiato più o meno metà comida, lo stomaco mi suggerisce di posizionare le posate in modo da esprimere la mia sazietà. In quell’istante si avvicina un ragazzino di circa 10 anni intento a vendermi delle gomme da masticare. Lo sguardo del giovane viene però attratto e illuminato dal mio piatto. Un attimo di silenzio mi divide dalla domanda che non avrei voluto ascoltare. Lentamente il suo sguardo si alza per incontrare il mio. “Non lo mangi più? Mi chiede. Ed ecco il secondo pugno che mi colpisce dritto allo stomaco. L’ imbarazzo strozza la mia risposta con un no, fioco e rapido. “Allora lo posso mangiare io?!” Il ragazzino preso il piatto si mette a sedere al tavolo a fianco per dar inizio all’ imprevista cena….

Las Peñitas: Mi trovo per un incontro di lavoro in uno degli alberghi che si possono incontrare lungo la spiaggia che collega Poneloya a Las Peñitas. Di fianco una tavolata imbandita con piatti a base di pesce é il banchetto culinario di un gruppo di turisti stranieri. Al di là dello steccato del ristorante, alcuni ragazzini cercano di vendere collane, braccialetti e artigianato locale realizzati con conchiglie donate dal mare. Ridono, scherzano e fanno di tutto per convincere i loro possibili clienti a comprare qualcosa. Terminata l’abbondante cena e saziato l’appetito del bel nutrito gruppo di turisti, alcune “generose” straniere, portano ai piccoli venditori ambulanti piatti colmi di lische di pesce con teste semivuote, alcune patatine fritte e avanzi di torta. E’ il colpo del KO, che mi chiude lo stomaco, mi manda al tappeto e mi fa sognare la parte romantica della cruda realtà …

… alla fine che importa non aver venduto nessuna collana … che c’è di meglio di una cena inattesa con gli amici, al di là dello steccato, seduti sulla spiaggia illuminata dalla luce delle stelle e accompagnata dalla musica dell’oceano!?

4 risposte a “E se oggi il tema fosse il cibo?

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